Attualità
18.4.2024

Consiglio federale chiamato a esaminare misure per l’inclusione politica

Una delle principali rivendicazioni della sessione 2023 delle persone con disabilità è approdata in governo: il Consiglio nazionale ha infatti incaricato il Consiglio federale di esaminare misure volte a migliorare la partecipazione politica delle persone con disabilità.

Le persone con disabilità sono sottorappresentate nella politica svizzera. Ciò è riconducibile anche agli ostacoli che impediscono la loro partecipazione.

Il Parlamento ha ora incaricato il Consiglio federale di chinarsi sulla questione. Il Consiglio nazionale ha infatti accolto oggi il postulato 24.3001, il quale invita il governo a valutare come promuovere una partecipazione paritaria e autodeterminata delle persone con disabilità alla vita politica, e in particolare come sostenerle a impegnarsi attivamente in partiti, associazioni o campagne elettorali. Si tratta di una richiesta ragionevole e urgentemente necessaria: le persone con disabilità costituiscono il 22 per cento della popolazione svizzera e, anche a causa delle barriere che ostacolano la loro partecipazione, sono sottorappresentate in politica.

Una delle principali rivendicazioni della sessione 2023 delle persone con disabilità è dunque approdata ai massimi livelli politici.  Lo ha sottolineato anche il Consigliere nazionale Christian Lohr, che aveva presieduto la sessione e si era impegnato a favore del postulato: «La sessione delle persone con disabilità produce i suoi effetti! L’approvazione di questo postulato dimostra che la politica nazionale prende sul serio il nostro lavoro e l’urgenza delle nostre rivendicazioni.»

Ora il Consiglio federale è chiamato a proporre le misure del caso. Il lavoro non è dunque concluso, come conferma Manuele Bertoli, co-Presidente di Pro Infirmis e membro della Commissione della sessione delle persone con disabilità: «Il governo deve fornire risposte concrete su come attuare le pari opportunità a livello di partecipazione politica. Le dirette e i diretti interessati dovranno poi continuare a fare pressione affinché questi provvedimenti vengano implementati.»

Pro Infirmis